Alien (1979)

«Nello spazio nessuno può sentirti urlare.»

Con Alien, Ridley Scott ha ridefinito il confine tra fantascienza e horror, creando un’opera capace di inquietare, sorprendere e resistere al tempo. Uscito nel 1979, il film è diventato un classico istantaneo e un punto di riferimento per generazioni di cineasti e spettatori.

La nave spaziale commerciale Nostromo sta facendo ritorno sulla Terra con il suo equipaggio in sonno criogenico. Durante il viaggio, il computer di bordo chiamato Mother, riceve un misterioso segnale proveniente da un pianeta sconosciuto, costringendo la nave a deviare la rotta per investigare.

Un piccolo gruppo dell’equipaggio atterra sulla superficie e scopre una nave aliena abbandonata, dove uno di loro viene attaccato da una strana creatura. Nonostante le precauzioni, l’organismo viene riportato a bordo della Nostromo e da quel momento comincia l’orrore.

Man mano che l’alieno si sviluppa e diventa sempre più letale, l’equipaggio si ritrova intrappolato in un ambiente chiuso, buio e claustrofobico, a dover combattere contro una forma di vita sconosciuta, perfettamente adattata per uccidere.

La regia di Scott non spreca un’inquadratura, costruendo una tensione che cresce scena dopo scena, in un crescendo claustrofobico. La scenografia con il suo ambiente industriale, buio e umido della Nostromo diventa un labirinto infernale dove l’alieno si nasconde, pronto a colpire.

Sigourney Weaver interpreta Ellen Ripley, ufficiale di bordo della nave Nostromo. In un cast inizialmente corale, Ripley emerge gradualmente come protagonista assoluta, fino a rimanere l’unica superstite dell’equipaggio.

Ripley non è una supereroina né un soldato, ma una donna competente, razionale e profondamente umana, costretta a confrontarsi con una minaccia sconosciuta e spaventosa. La sua intelligenza, la sua freddezza nei momenti critici e la sua capacità di prendere decisioni difficili la rendono una figura particolarmente innovativa per l’epoca del film.

A differenza di molte figure femminili nel cinema horror e fantascientifico degli anni ’70, dove la donna aveva il ruolo di vittima o di supporto emotivo ai protagonisti maschili: è la mente lucida e razionale del gruppo, capisce il pericolo e tenta di affrontarlo seguendo protocolli e logica.

Dal punto di vista tecnico, Alien è impeccabile: le scenografie, gli effetti pratici, il sound design minimalista e la colonna sonora disturbante di Jerry Goldsmith contribuiscono a creare un’esperienza cinematografica ancora oggi insuperata.

Alien non è invecchiato: è maturato. È un film che si rivede, si riscopre, e continua a influenzare il cinema moderno. È horror, è sci-fi, è arte.

Andrea Cardinale
Andrea Cardinale
Designer nel campo della grafica e del video con da sempre la passione per il cinema horror, i film slasher e i cattivi dei film. La serata ideale divano, gatto, cibo e film horror
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