Quando si parla di horror fantascientifico, La Cosa di John Carpenter (1982) è uno di quei film intoccabili, un capolavoro di tensione paranoica e horror. Per questo, quando nel 2011 è arrivato nei cinema un nuovo film con lo stesso titolo, molti fan si sono chiesti: si tratta di un remake? Di un sequel? O solo di una trovata commerciale? In realtà, il La Cosa del 2011 è un prequel diretto da Matthijs van Heijningen Jr., che tenta di raccontare gli eventi accaduti nella base norvegese scoperta all’inizio del film di Carpenter.

La Cosa (2011) è un prequel che si muove con rispetto quasi timoroso verso il film da cui nasce. È una pellicola solida, ben interpretata, con alcuni momenti riusciti di tensione e orrore, ma che manca del coraggio di reinventarsi davvero. È consigliato ai fan della saga, soprattutto per come collega i due film, ma rischia di deludere chi si aspetta lo stesso impatto rivoluzionario del classico dell’82.
Nel cuore dell’Antartide, una squadra norvegese di scienziati fa una scoperta straordinaria: un’astronave aliena sepolta sotto i ghiacci da migliaia di anni e, poco distante, il corpo di una creatura misteriosa intrappolata nel ghiaccio.

Per studiare il ritrovamento, viene chiamata la paleontologa americana Kate Lloyd (Mary Elizabeth Winstead), che si unisce alla spedizione presso la base norvegese. Gli scienziati decidono di estrarre il corpo alieno dal ghiaccio per analizzarlo.
Ben presto, il team si rende conto che l’alieno è in grado di imitare perfettamente qualsiasi forma di vita, copiando l’aspetto e i comportamenti degli esseri umani. La fiducia all’interno della squadra inizia a crollare, e ogni membro della base diventa un potenziale sospettato: chi è ancora umano? E chi è già stato assimilato?
In un crescendo di paranoia e terrore, Kate dovrà cercare un modo per smascherare l’entità prima che possa raggiungere il mondo esterno. Fino a giungere ad un finale della pellicola che molto bene si lega al ilm del 1982 e che getta un po di luce sugli eventi iniziali del il di Carpenter.
Nel cast compaiono anche: Ulrich Thomsen (L’ultimo dei Templari), Joel Edgerton (Regali da uno sconosciuto – The Gift), Adewale Akinnuoye-Agbaje (OZ, Suicide squad).

Tra i punti di orza principali sicuramente degno di nota è proprio il collegamento diretto con il film del 1982: cerca di riallacciarsi all’iconico lavoro di Carpenter. Ogni dettaglio, come ad esempio il cane fuggito alla dalla base in fiamme, è studiato per combaciare perfettamente con l’inizio dell’originale.
Anche atmosfera e ambientazione, il tema dell’isolamento e la tensione crescente sono ben gestiti anche se non raggiunge le vette paranoiche dell’originale ma riesce comunque a creare un clima di sospetto costante.

Gli effetti speciali a differenza degli effetti pratici ed innovativi del 1982, sono in CGI, spesso troppo evidenti e meno disturbanti.
Il film in generale si muove su binari molto simili a quelli già visti nel film di Carpenter. La tensione “chi è la cosa?” è presente, ma raramente sorprende. I momenti più memorabili sembrano una copia un pò sbiadita dell’originale.
In conclusione un film che gli appassionati dell’originale del 1982 non possono perdersi perchè tutto sommato La Cosa è sempre La Cosa.